La storia della Colonia
Quando la strada non c'è, inventala.
Dopo la II° guerra mondiale, la Colonia, sempre a causa delle precarie condizione della popolazione, visse i suoi anni di massima espansione. In questo periodo la Colonia ebbe nel geom. Giorgio Sartori, presidente dell’Ente Comunale di Assistenza, un solerte sostenitore e benefattore. Per questo, dopo la sua prematura morte nel 1948, si decise di intitolargli la Colonia Alpina.
Iniziò poi il declino. L’Ente Comunale di Assistenza venne soppresso e la proprietà della Colonia passò al Comune di Rovereto. Questa operazione ebbe dei tempi molto lunghi e le casette della colonia, abbandonate da tutti, deperirono per l’incuria e il vandalismo.
Nei primi anni '80, l’allora Assessore Sabrina Chiasera chiese ai responsabili della locale Sezione Scout di Rovereto del Corpo Nazionale Giovani Esploratori ed Esploratrici Italiani se volessero collaborare alla rinascita della Colonia Alpina.
Nel 1993 si costituì perciò un apposito gruppo di lavoro denominato Organizzazione Giovani 2000.
Ha avuto così inizio l'entusiasmante avvetura della rimessa a nuovo dell'intero comparto di Serrada che, gradualmente, ha portato alla trasformazione di un sito in rovina ed abbandono, in un accogliente centro di vitalità giovanile.
Non è mancato il sostegno del Comune di Rovereto, che ha sempre creduto nella nostra opera, per l'acquisto di materiali edilizi occorrenti, e quello della Provincia Autonoma di Trento nell'appalto dei lavori di ristrutturazione della Casa Grande, la Quercia.